Servono poche, semplici, parole

Sono giorni occupati da tante parole, di polemica e di attesa.

Le prime sono legate al fiume di persone che ha animato le vie del centro di tante città da nord a sud dopo il ritorno di molte regioni in zona gialla. L’attesa, invece, riguarda le decisioni che il Governo continua ad annunciare e si appresta a prendere, proprio sulla scia di quelle immagini, per i giorni del 25/26 dicembre e del primo di gennaio.

Tutto si dovrebbe tradurre in nuove restrizioni. resta da capire quanto stringenti e come saranno applicate.
Le ultime indiscrezioni parlano di un pronunciamento nelle prossime 48 ore.

Ma questo continuo prendere delle decisioni e poi criticare, spesso, gli Italiani per fare ciò che viene loro concesso, come ha evidenziato lo stesso sindaco di Milano Beppe Sala, rischia di creare confusione.

Di questo stesso parere è anche il neurologo Rosario Sorrentino che affronta l’effetto delle parole nel suo ultimo lavoro editoriale dal titolo “La paura ci può salvare”.

All’Adn Kronos ha infatti evidenziato: “[…] Cambiare idea è un’operazione cognitiva complessa, il cervello fatica molto a rivedere, riconsiderare le proprie idee e impiega tempo”.
Quindi dire una cosa e subito dopo il suo esatto contrario, crea ambiguità e incertezza sul da farsi.

La soluzione è quanto mai semplice, come spesso accade: “Nei momenti di crisi la comunicazione deve essere semplice, chiara e senza dietrofront repentini.
E questo anche in caso di decisioni impopolari, altrimenti è il caos e si perde il controllo.
Il vero leader sfida la popolarità e va avanti forte del proprio convincimento”.

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