Si rinnova la tradizione della “büseca” Nel Lodigiano 150 allevamenti da carne

Domenica 19 la distribuzione del piatto tipico di S. Bassiano

Sono circa 150 gli allevamenti di bovini da carne in provincia di Lodi, per un totale di quasi 8 mila capi. E’ quanto emerge da una stima della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza su dati dell’Anagrafe zootecnica in occasione della festa patronale della città di Lodi, in programma domenica 19 gennaio, durante la quale sarà distribuita in piazza la trippa di San Bassiano.

Si tratta – spiega la Coldiretti interprovinciale – di un tipico piatto della tradizione contadina lombarda, protagonista ancora oggi di sagre e fiere, dove viene riscoperto come ricetta anti crisi e anti spreco. “La trippa – conferma Marcello Doniselli, vice presidente della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza – si può preparare in tanti modi diversi, che variano da territorio a territorio e, spesso, persino da famiglia a famiglia, in base ai costumi locali e alle esperienze tramandate attraverso generazioni. Ma al di là delle singole varianti, la trippa affonda le radici nella storia della nostra gente perché è sempre stata alla portata di tutte le tasche”.

Infatti, consumata già al tempo degli antichi romani e dei greci, la trippa è stata per lungo tempo un piatto delle famiglie meno abbienti perché ricavata da una delle parti meno costose del bovino, lo stomaco. Nonostante sia a buon mercato, costituisce però un pasto nutriente in quanto ricca di proteine, sali minerali, ferro e vitamine, che sono all’origine dell’antico proverbio popolare “mangià la büseca de San Bassan, vör di sta ben tüt l’an”, che significa “mangiare la trippa di San Bassiano vuol dire star bene tutto l’anno”.

La riscoperta di piatti della tradizione – precisa la Coldiretti interprovinciale – contribuisce anche alla valorizzazione delle produzioni nazionali, con una decisa svolta dei consumatori verso la qualità. Infatti, il 45% degli italiani – secondo un’indagine Coldiretti/Ixè – privilegia la carne proveniente da allevamenti italiani, il 29% sceglie carni locali e il 20 per cento quelle con certificazione d’origine. “Dietro la nostra carne – conclude Marcello Doniselli – c’è il sistema di controlli più efficace in Europa, per il numero di veterinari impiegati, per l’attenzione ai protocolli sanitari e per il livello di tracciabilità dei prodotti”.

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