Milano Ristorazione, Sala: “Le mamme hanno ragione è una cosa inaccettabile”

Due mezzi tramezzini di pancarrè freddi di frigo, con un pomodorino, un po’ di maionese e formaggio. È il magro pasto servito anche ieri da Milano Ristorazione nelle scuole milanesi a causa dell’assemblea sindacale dei dipendenti, divisa in due tranche per non penalizzare eccessivamente gli utenti. Il tramezzino incriminato era già stato distribuito il giorno precedente in metà delle mense scolastiche della città e, nonostante la protesta di genitori e insegnanti fosse già rimbalzata sui social, il medesimo menu è stato riproposto ieri alla restante metà degli istituti.

La partecipata e il sindaco Sala si scusano ma il caso ormai è esploso con le foto del pasto inadeguato e sgradevole, immangiabile secondo molti insegnanti. Immagini che viaggiano via whatsapp da un telefonino all’altro della città, sottolineando la gravità di un disservizio perpetrato sulla pelle, e lo stomaco, dei più piccoli, che in molti casi hanno ovviato all’obbligo di mangiare il tramezzino nascondendolo nello zaino o gettandolo nel cestino.

Anche per questo alcuni genitori hanno lanciato una petizione on line, alla quale tra ieri e stamattina hanno già aderito in oltre 12mila, chiedendo a Milano Ristorazione un simbolico sconto del 5% sulla prossima retta mensile, per sottolineare che le famiglie non sono semplici utenti ma clienti che acquistano un servizio. Nella petizione si invoca anche la libertà di “sopperire a eventuali mancanze in situazioni di disagio”, ovvero la possibilità di portare il pasto da casa che, secondo le anticipazioni date questa mattina da alcuni insegnanti inseriti negli organi collegiali, starebbe per essere reintrodotta in tutte le scuole.

Dopo le scuse dell’azienda, è sceso in campo anche il sindaco: “Le mamme hanno ragione, è una cosa inaccettabile”, tuona Giuseppe Sala, che si impegna a fare chiarezza sull’incidente. “Ho chiesto agli assessori Tajani e Galimberti – scrive – di convocare azienda e sindacati per verificare quello che è successo ed evitare che una situazione del genere abbia a ripetersi”.

La stessa Milano Ristorazione ha annunciato di aver già istituito una commissione con il compito di capire che cosa non abbia funzionato nell’individuazione dei pasti sostitutivi per far fronte a situazioni particolari come scioperi o assemblee del personale, in modo da garantire un servizio comunque all’altezza. “Studieremo con il massimo impegno – si legge in una nota ufficiale – una soluzione che vada incontro all’esigenza di provvedere, in situazioni analoghe, con un pasto alternativo che risponda alle aspettative delle famiglie”.

Il surrogato del pranzo ha interessato tutti i bambini che usufruiscono della refezione scolastica, 34mila ieri e altrettanti l’altro ieri, con la sola esclusione di quanti seguono una dieta, circa 10mila che hanno potuto portare il pranzo da casa poiché Milano Ristorazione non è in grado di offrire un pasto alternativo, rigorosamente etichettato e controllato, declinato in 25 menu speciali per allergie, intolleranze o motivi etico-religiosi.

Sono i genitori dei bambini con la dieta a sentirsi più penalizzati perché, a differenza dei compagni, i loro figli non hanno avuto il pranzo a scuola e in alcuni casi sono stati costretti a mangiare in tavoli separati, sentendosi ulteriormente discriminati, mentre i papà e le mamme di quanti hanno dovuto trangugiare il tramezzino protestano chiedendo parità di trattamento, cioè il diritto di portare la schiscetta da casa, come si è sempre fatto finora. Una situazione paradossale, che rimette Milano Ristorazione sotto la lente di ingrandimento dei genitori e delle commissioni mensa delle scuole, spesso critici sulla qualità dei pasti serviti ai bambini. Ai più piccoli, intanto, non è rimasto che consolarsi, all’uscita da scuola, con la nutrita merenda portata dalla mamma.

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