Caso Eitan: arrestato l’autista complice del nonno

Dopo la richiesta di mandato di arresto europeo, chiesta dal Tribunale di Pavia nei riguardi del nonno di Eitan Biran e dell’autista che lo avrebbe aiutato a riportarlo in Israele, Gabriel Abutbul Alon è stato arrestato a Cipro.

L’uomo, che ha agganci con un’agenzia di mercenari americana che agiva in contesti di guerra come Iraq e Afghanistan, viveva sull’isola e, per l’esattezza, nella parte greca. Non essendosi mai allontanato dal suo domicilio, la Polizia lo ha rintracciato seguendo semplicemente le tracce del suo cellulare.
Alon è l’uomo che avrebbe organizzato la logistica – con tanto di sopralluoghi e noleggio dell’auto – che ha permesso al nonno di Eitan, Shmuel Peleg, di sottrarlo alla custodia della zia Aya Biran per riportarlo in Israele dove vive la famiglia materna del piccolo. Era lui l’autista dell’auto che li ha accompagnati a Lugano per fare rientro a Tel Aviv.

La vicenda era così approdata al Tribunale della famiglia di Tel Aviv che si è espresso per due volte, in prima battuta e poi respingendo il ricorso del nonno, sul ritorno di Eitan in Italia.
Nel suo pronunciamento il giudice aveva scritto: “Con l’arrivo in Israele il nonno ha allontanato il minore dal luogo normale di vita. Un allontanamento contrario al significato della Convenzione e che, così facendo, ha infranto i diritti di custodia della zia sul minore stesso”.

Dopo il grave episodio, che si configurava come una violazione della convenzione dell’Aja a tutela dei minori, il gip di Pavia aveva prima aperto un’inchiesta a carico del nonno e della nonna del piccolo e poi deciso di agire con il mandato di arresto europeo per nonno e autista.
Il provvedimento per Peleg si era tradotto in una richiesta di arresti domiciliari in Israele, poi revocata.

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