Morto in carcere Vito Marino, autore della strage di Brescia del 2006

Vito Marino, l’uomo responsabile del massacro della famiglia dell’imprenditore bresciano Angelo Cottarelli, è stato trovato morto nella sua cella del carcere di Torino dove stava scontando la condanna all’ergastolo.

Del delitto era stato accusato anche il cugino Salvatore Marino per il quale è in corso il quarto processo d’appello. L’uomo aveva 55 anni ed era, a sua volta, figlio di un boss del trapanese.
I fatti che lo hanno visto protagonista risalgono al mese di agosto del 2006 e si sono consumati all’interno dell’abitazione di Cottarelli a Urago Mella, nel Bresciano.

Cottarelli e la sua famiglia sono stati legati con fascette da elettricista da una banda con a capo Marino che pretendeva da lui dei soldi. Dalle indagini era infatti emerso che l’imprenditore avesse degli affari in corso con i suoi assassini. Avevano messo in piedi una truffa del vino, per un giro di affari di 12 milioni di euro, ai danni della Regione Sicilia e del Ministero delle Attività Produttive. Il progetto criminale prevedeva di realizzare una cantina nel trapanese del valore di circa 8 milioni di euro che poi si era interrotto per l’avvio delle indagini da parte della Procura del comune siciliano.

In parallelo, attraverso un giro di fatture gonfiate, Cottarelli e complici tentavano di ottenere i fondi statali e regionali destinati al sostegno per le cantine. Sembra però che, a un certo punto, Cottarelli abbia voluto tirarsi indietro da questo giro di affari scatenando così le ire dei suoi complici.
Se li è così ritrovati nella sua casa del bresciano. I primi a perdere la vita sono stati la moglie di 41 anni e il figlio di appena 17, freddati con un colpo alla testa. L’imprenditore è stato ferito invece ferito con una coltellata alla gola ed è morto poco dopo il ricovero in ospedale.

Dopo 15 anni di processo, che non ha chiarito tutti i punti di questa vicenda, Marino è stato condannato all’ergastolo.
Il suo corpo privo di vita è stato trovato questa mattina dagli agenti della Polizia penitenziaria e la Procura ha disposto l’autopsia per chiarire le cause del decesso.

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