Il vescovo emerito Angelo Scola compie 80 anni

L’Arcivescovo emerito Angelo Scola, alla guida della diocesi di Milano dal 2011 al 2017, ha compiuto ieri 80 anni che sono stati festeggiati con una celebrazione, avvenuta il giorno prima, nella Basilica di San Nicolò a Lecco.

In quella occasione Scola, che è anche patriarca emerito di Venezia, ha festeggiato anche i 30 anni dalla sua ordinazione come vescovo, nonostante il parere contrario dei medici a causa della malattia autoimmune di cui soffre da anni e che lo rende più esposto ai virus.
Il vescovo emerito, originario di Malnate, in provincia di Lecco, vive attualmente nella canonica di Imberido, una frazione di Oggiono, non lontano dal suo paese natale.

Una ricorrenza importante alla quale Il Segno, il mensile della chiesa ambrosiana, ha dedicato ampio spazio intervistando il suo biografo e amico Luigi Geninazzi. A suo giudizio, Scola, in questa nuova fase della sua vita è “Tornato a essere quello che era da giovane per moltissimi: un consigliere, una guida, un padre spirituale”.
A suo dire gli incontri che lo hanno ispirato di più nel suo percorso umano e di fede sono stati due.

Il primo con don Giussani che “Gli ha spalancato un orizzonte intenso di vita cristiana” accompagnandolo a interpretare il Cristianesimo come “incontro personale con Cristo che genera l’appartenenza a una comunità che è la Chiesae”.
L’altro con Giovanni Paolo II , “Un rapporto forte e tenero, che il Cardinale ricorda spesso con grande commozione e infinita gratitudine”.

L’incontro con don Giussani risale agli anni ’60, quando Scola frequentava il liceo classico Manzoni di Lecco per poi consolidarsi durante gli anni di studio all’Università Cattolica di Milano dove Scola si laurea in filosofia nel 1967. In quello stesso anno matura l’intenzione di dedicarsi alla vita sacerdotale ed entra così nel seminario arcivescovile cittadino prima e in quello di Teramo poi dove viene ordinato presbitero nel 1970.
In quegli stessi anni consegue un dottorato in teologia all’università di Friburgo, in Svizzera, e partecipa alla fondazione della rivista Communio che vede tra le sue firme anche Joseph Ratzinger.

Sono gli anni dedicati alla direzione dell’ISTRA – Istituto per gli Studi per la Transizione – tra il 1972 e il 1976 dove riunisce giovani ricercatori a confrontarsi su teologia, scienze umane e filosofia ai quali seguono quelli dell’insegnamento all’università di Friburgo e alla pontificia università Lateranense. La sua ordinazione a vescovo avviene per volontà di Giovanni Paolo II, il 20 luglio del 1991, per la città di Grosseto dove resta fino al 1995 quando viene nominato rettore della Lateranense.

Lo stesso pontefice lo nomina patriarca di Venezia nel 2002. Vi resta fino al 2011 quando papa Benedetto XVI lo mette a capo della diocesi di Milano come successore del cardinale Tettamanzi. Nel 2013 il suo nome è tra i favoriti per l’elezione del nuovo pontefice.

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