Caso Genovese: scarcerazione e ingresso in clinica per disintossicarsi

Alberto Genovese, l’imprenditore in carcere dallo scorso ottobre con l’accusa di un duplice stupro potrà lasciare il carcere di San Vittore.

Lo aspettano una clinica dove potrà disintossicarsi dall’uso di cocaina e nella quale potrà accedere con braccialetto elettronico. Questa la decisione del gip Tommaso Perna dopo che in passato la richiesta dei domiciliari era stata negata più volte.

La Procura, intanto, a seguito delle indagini coordinate dall’aggiunto Letizia Mannella e dai pm Rosaria Stagnaro e Paolo Filippini ha chiuso le indagini per violenza sessuale a danno di due ragazze che sarebbero state prima drogate. Il primo caso risale allo scorso ottobre ai danni di una 18enne e i fatti sono avvenuti nell’attico milanese ribattezzato terrazza Sentimento. Il secondo episodio risale al luglio del 2020 a Ibiza ai danni di un’altra ragazza e coinvolge anche la ex fidanzata di Genovese.

I reati a lui contestati sono violenza sessuale aggravata, anche di gruppo, lesioni personali e detenzione e cessione di sostanze stupefacenti.
Nei mesi di detenzione l’indagato aveva ammesso la sola dipendenza da stupefacenti.

Nel caso Genovese ci sono anche il ricorso accettato dal Tribunale del Riesame su un sequestro per reati fiscali e il deposito di una perizia da parte dei suoi legali sugli audio di Terrazza Sentimento per verificare se la vittima fosse o meno consenziente.

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