Variante delta: il punto di vista di Andrea Crisanti

A proposito di uno scenario epidemico in cui la variante delta o indiana del covid avrà la predominanza si è espresso il microbiologo Andrea Crisanti in un’intervista a La Stampa.

Secondo il suo punto di vista: “Non siamo sulla buona strada per l’uscita dalla pandemia, anzi continuando così stiamo creando il terreno per una nuova variante del tutto resistente ai vaccini”.
La sua affermazione arriva all’indomani di uno studio pubblicato in Israele dove è stato reintrodotto l’obbligo di mascherina all’aperto sulla scia dei contagi da variante delta che rappresentano il 90% di quelli registrati nelle ultime due settimane. Il paese, che aveva raggiunto per primo l’immunizzazione di tutta la popolazione con il solo vaccino Pfizer, ha verificato che mentre rimane alta la protezione contro le forme severe della malattia e quindi contro l’ospedalizzazione, la prevenzione di casi sintomatici della nuova variante si abbassa fino al 64%.

A partire da questo scenario Crisanti invita quindi alla vaccinazione e a mantenere le misure di sicurezza.

Solo ieri l’assessore al Welfare Moratti aveva spiegato che anche in Lombardia la variante delta si avvia a diventare predominante nel giro di due – quattro settimane.

Che il quadro dei contagi stia cambiando lo dicono i numeri, come sostiene il prof. Carlo La Vecchia, ordinario di Epidemiologia all’Università di Milano secondo il quale il livello più basso di contagi è stato raggiunto il primo luglio scorso con 728 casi. Il quadro attuale parla già di una risalita della quale non si può prevedere la rapidità. Il dato per la giornata di oggi riferisce di 1.010 contagi e 14 decessi.

Anche nel suo caso la conclusione è la stessa: “Chi non ha cominciato il percorso di immunizzazione si deve sbrigare e prendere l’appuntamento sperando che non ci siano problemi di fornitura dei vaccini”.

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