Lombardia zona bianca: cosa cambia

Grazie al progredire della campagna vaccinale e alla riduzione dei nuovi contagi giornalieri da oggi la Lombardia entra in zona bianca, la colorazione che indica il rischio di contagio più basso.

L’indice Rt si è mantenuto stabile allo 0,68% mentre i nuovi casi sono in media 23 ogni 100mila abitanti il che ha permesso al governatore Fontana di firmare la relativa ordinanza.

Il primo, a lungo atteso, effetto di questo provvedimento sarà l’abolizione del coprifuoco notturno, il che permetterà ai gestori di ristoranti e bar, si spera, di iniziare a recuperare gli incassi persi in lunghi mesi di singhiozzo tra aperture e chiusure.
In zona bianca non ci sono più, infatti, più limiti al numero di commensali all’aperto mentre al chiuso resta quello di 6 persone a meno che non si tratti di consanguinei.
Restano consentite anche la vendita con asporto di cibi e bevande e la consegna a domicilio che devono mantenere il rispetto delle norme sul confezionamento dei cibi.

Come già accaduto in passato per i cambi di colorazione la zona bianca non significa “liberi tutti” tanto che restano in vigore le raccomandazioni a evitare assembramenti e indossare la mascherina.
Un concetto ribadito in più occasioni dal governatore Fontana e dall’assessore al Welfare Moratti: “Il ritorno però alla completa normalità di tutte le attività senza restrizioni, fatta eccezione per le discoteche, e il venir meno del coprifuoco serale non significa un ‘liberi tutti'”. Rimangono obblighi e divieti volti a ostacolare la diffusione dei contagi”.

“Resta quindi l’obbligo – aveva sottolineato – d’indossare la mascherina all’aperto e al chiuso, negli spazi pubblici e privati, mantenendo sempre la distanza interpersonale di almeno 1 metro. Resta inoltre in vigore il divieto di assembramento”.

“Per questo – ha raccomandato Moratti – ribadisco l’appello alla responsabilità di ognuno, nonostante il miglioramento della situazione e il progressivo aumento della popolazione vaccinata”.

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