Luigi Bergamin: pena prescritta per l’ex terrorista

La Corte di Assise di Milano ha dichiarato estinta la pena a 16 anni e 11 mesi per Luigi Bergamin, oggi 73enne, ex militante dei Proletari Armati per il Comunismo – Pac – per intervenuta prescrizione.

L’uomo, compreso tra i terroristi che nel frattempo avevano trovato accoglienza in Francia, si era costituito il giorno dopo l’ondata di arresti che li aveva ricondotti quasi tutti in carcere a fine aprile.
Bergamin era stato riconosciuto colpevole di due omicidi: quello del maresciallo degli agenti di custodia Antonio Santoro avvenuto a Udine il 6 giugno 1978, in concorso con Cesare Battisti e quello dell’agente della Digos di Milano Andrea Campagna avvenuto a Milano il 19 aprile 1979.

Per il legislatore dunque, la distanza temporale dalla pena inflitta, non trattandosi di un ergastolo, fa sì che “debba ritenersi venuto meno l’interesse dello Stato all’esecuzione della stessa”.

Chi è Luigi Bergamin
Originario di Cittadella, in provincia di Padova, aveva svolto il servizio militare a Udine per poi laurearsi in economia e commercio. Negli anni Settanta si era trasferito a Cinisello Balsamo, nel milanese, dove insegnava in un istituto professionale. A questo periodo risale il contatto con esponenti vicini a “Prima Linea”, un’esperienza che lo portò prima a teorizzare e poi a diventare uno dei principali animatori dei Pac.
Questa attività gli porta diverse condanne per associazione sovversiva, banda armata e concorso in omicidio. Nel settembre del 1985 il primo arresto mentre si trovava a Parigi ma la detenzione fu di breve durata e Bergamin tornò in libertà. Negli anni successivi l’ex terrorista entra ed esce dal carcere e a ogni richiesta di estradizione da parte del nostro paese viene opposto un rifiuto. L’ultima richiesta in questo senso risale al 1990.

Il Tribunale di Milano lo aveva condannato a 26 anni di reclusione nel 1988 e la pena era stata successivamente ridotta a 16 anni e 11 mesi.

Impostazioni privacy