Vidas: tre incontri per riflettere sui cambiamenti indotti dalla pandemia

VIDAS propone, per il mese di maggio, la seconda edizione di un ciclo di incontri che fa capo al progetto “Semi di futuro. Dialoghi e idee per un nuovo inizio”.

Sarà possibile seguire la diretta degli incontri sui canali Facebook e Youtube nelle giornate di Giovedì 13, 20 e 27 maggio, con inizio alle ore 18:00, per riflettere temi e interrogativi che la pandemia ha fatto emergere, con particolare riferimento al rapporto tra scienza e società, educazione e bisogno di relazioni, cura e universo femminile.

A dialogare fra loro, moderati da un giornalista sempre diverso, ci saranno ogni volta un esponente di spicco del mondo della scienza e della cultura.

Il dettaglio degli incontri:

13 maggio: Istantanea di scenario. Quali opportunità dall’oggi?
Il teologo Vito Mancuso e l’immunologo Alberto Mantovani si confronteranno sul cambiamento in atto dalla primavera scorsa. Una riflessione per riscrivere il nostro rapporto con la scienza, la natura e la tecnologia risanando le ferite dell’anima e ritrovando un nuovo orizzonte valoriale. Crisi come frattura con il mondo che conoscevamo e iniziamo a rimpiangere mentre vediamo già i germi del rilancio.

20 maggio: Educazione, orizzonte mobile
Lo psichiatra e psicoanalista Vittorio Lingiardi e la scrittrice Dacia Maraini si confrontano sulla sofferenza dei giovani, spaesati e colpiti dalla pandemia nel pieno dello sviluppo delle proprie relazioni.
In un anno in cui i ragazzi si sono trovati in contatto diretto con incertezza e finitudine, sembra di leggere un dolore che limita la possibilità stessa di vivere ed esprimere la propria identità. Dove finisce il bisogno di istruire inizia la responsabilità di educare, che deve essere condivisa e comunitaria. Perché la scuola recuperi la centralità che merita.

27 maggio: Cura: sostantivo singolare femminile
La filosofa Laura Boella e la sociologa Chiara Saraceno riflettono sul tema della condizione delle donne nell’Italia di oggi.
I mesi della pandemia hanno significato per molte donne la perdita di un ruolo sociale, lavorativo ed economico, riportate dentro le case per assolvere quelle funzioni di cura che sono un mandato elettivo del femminile. Cura come responsabilità del benessere e della salute dei più fragili all’interno della famiglia, verso figli e genitori. La percezione è di un ciclo che si ripete nella difficoltà di trovare un equilibrio, sempre precario, tra il desiderio legittimo di espressione di sé e il bisogno di accudimento.

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