Cinema Beltrade: l’alba del primo spettacolo

Il cinema Beltrade, situato nella zona nord di Milano, vicino alla fermata Pasteur della M1, ha deciso di festeggiare la riapertura con una proiezione speciale del film “Caro diario” di Nanni Moretti in versione restaurata.

Ne aveva motivo perché è stata la prima sala cinematografica meneghina a riaprire. L’appuntamento era per questa mattina alle 06:00. E puntualmente, poco prima, una lunga fila di appassionati si è disposta, ordinatamente, fuori dalla sala. C’era chi arrivava dalla città, chi dall’hinterland e chi persino da Pavia come una coppia di giovani amici. Non è mancato chi si è fatto ospitare per la notte proprio per non mancare a questa particolare occasione.
I più sono arrivati con mezzi propri, dall’auto alla bicicletta, dacché a quell’ora la metropolitana non era ancora in funzione.

Fonte foto Corriere.it

“Sì, è tutto esaurito per la proiezione dell’alba – ha spiegato Monica Naldi, una delle responsabili -. Abbiamo 70 posti, 90 con i congiunti. Avevamo promesso che avremmo aperto prima possibile. Da qui la battuta sull’alba perché siamo matti e un po’ è matto anche il nostro pubblico”.

Naldi non nasconde, però, la preoccupazione per il futuro e le difficoltà, soprattutto economiche, del momento. Nel periodo di chiusura forzata, il cinema Beltrade, insieme ad altre sale indipendenti, aveva dato vita al progetto 1895.cloud a partire dalla data in cui avvenne la prima proiezione cinematografica.
Sulla sua pagina Facebook, come se il cinema fosse una creatura viva e parlante si legge: “buonanotte … ora dormo … manca poco … pochissimo …PERCHE’ I SOGNI NON MUOIONO ALL’ALBA,DIVENTANO FILM!”.

Il Beltrade è un monosala aperto tutti i giorni, dalla tarda mattinata a sera. La proposta giornaliera è di sei o sette film in versione originale sottotitolata. Le proiezioni, però, riguardano anche nuove proposte, specie se si tratta di produzioni indipendenti e classici restaurati.
Spesso la sala ospita incontri e dibattiti con gli autori e non disdegna la proiezione di documentari di stretta attualità come avvenne per “The Milk system” di Andreas Pichler che denunciava lo sfruttamento degli allevamenti intensivi.

Nel 2018 la sala si è fatta promotrice dell’iniziativa karmaticket, un vero e proprio biglietto sospeso dedicato ai migranti e ai richiedenti asilo. Il tagliando era stato poi donato agli studenti della Rete Scuole Senza Permesso, un network di scuole di italiano per immigrati in cui operano volontari, oppure agli ospiti dei centri di accoglienza del quartiere che è vicino alla Stazione Centrale.

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