25 aprile 2021: dieci variazioni di Bella Ciao

In occasione del 25 aprile, giorno della liberazione di Milano, la Scala, o meglio la sua sezione Anpi, ha deciso di presentare alle ore 18:00, sul suo canale social, dieci variazioni della celebre “Bella Ciao”.

Il progetto è stato commissionato a Enrico Gabrielli, compositore con un passato negli Afterhours. Nell’esecuzione sarà impegnata un’orchestra da camera composta da archi, tre fiati, percussioni e pianoforte diretti da Francesco Muraca, uno dei maestri scaligeri.

L’esibizione sarà preceduta da un saluto del presidente milanese dell’Anpi Roberto Cenati e da una lectio di Ivano Granata, ex docente di storia dell’Italia contemporanea alla Statale, sul ruolo di Milano nella Liberazione. L’orchestra non suonerà dal vivo dacché l’esibizione è già stata sarà registrata e vedrà anche la partecipazione dei giovani dell’Accademia.

Bella ciao è un canto di ispirazione popolare e di autore ignoto diventato, per effetto della sua diffusione in alcune bande partigiane, l’inno della liberazione dal nazifascismo.

Della sua nascita e diffusione si è a lungo occupato lo storico Cesare Bermani che riuscì ad accertare che si trattava dell’inno di combattimento della Brigata Maiella in Abruzzo che lo intonava nel 1944. Man mano che il fronte di liberazione anglo americano avanzava verso nord alcuni partigiani di questa brigata aderirono come volontari al corpo italiano di liberazione aggregato all’esercito regolare. Oltre alla Brigata Maiella, nel pieno della Guerra, la sua diffusione era limitata ad alcuni reparti combattenti di Reggio Emilia, del modenese delle Langhe.
Si pensa che il momento di scambio e diffusione proprio per il nord Italia sia avvenuto proprio in Emilia.

Solo a guerra finita divenne il canto simbolo, dal forte valore collettivo, di quel particolare momento storico in cui il nostro Paese tornò alla libertà e alla democrazia.

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