Fondazione Gimbe: la rilevazione su ospedali e campagna vaccinale dal 7 al 14 aprile

La Fondazione Gimbe ha fornito i dati del suo monitoraggio indipendente sulla pandemia nel nostro paese relativo al periodo 7 – 13 aprile.

In linea con il dato nazionale, si conferma la diminuzione di nuovi contagi (106.326 contro 125.695), attualmente positivi , persone in isolamento domiciliare, ricoverati con sintomi (26.952 contro 29.337) e ricoveri in terapia intensiva (3.526 contro 3.743).
Resta, purtroppo, ancora alto il numero dei decessi che, come già accaduto nel 2020, sarà l’ultimo valore a diminuire. Si parla ancora di 3.083 perdite contro le 2.868 della rilevazione precedente.

Per quanto riguarda l’occupazione delle terapie intensive, Fondazione Gimbe osserva l’inizio di un processo di decrescita, lento ma regolare, nonostante il fatto che le strutture ospedaliere siano ancora in sofferenza con una percentuale di occupazione che si attesta, in media, sul 40%. Attualmente ci sono 7 regioni sopra la media ottimale, stimata al 30%, per i ricoveri covid e 13 per le terapie intensive.

I dati sulla campagna vaccinale rilevano un 43% di persone over 80 che hanno concluso la somministrazione di entrambe le dosi di vaccino e un 32% che ha ricevuto solo la prima dose.
Nella fascia 70-79 anni le percentuali sono del 3% per il completamento e del 23,4% con la prima dose.

Un dato poco pulito, perché relegato nei dati ufficiali alla categoria “altro” riguarda le vaccinazioni di categorie ritenute ad alta fragilità. Ha quindi spiegato Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe: “è evidente che senza prevedere nella rendicontazione pubblica specifiche categorie di soggetti fragili non è possibile condurre ulteriori analisi su questo indefinito contenitore dove confluiscono certamente anche soggetti ‘non aventi diritto'”.

Allargando il discorso all’intero Paese, al 14 aprile risulta vaccinato il 6,8% percento della popolazione con forti differenze regionali che vanno dall’ dall’8,3% del Piemonte al 5,2% della Campania.
Anche se il numero di somministrazioni in alcuni giorni ha superato quota 300mila, su base settimanale non si va oltre le 1,9 milioni di dosi, numero ben lontano dall’obiettivo del commissario all’emergenza generale Figliuolo (3,5 milioni/settimana).

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