Morte del 14enne per un video su You Tube: caso archiviato

Il gip Sofia Fioretta ha accolto la richiesta di archiviazione del pm Cristian Barilli per la posizione del 26enne, autore del video postato su YouTube, ritenuto, in precedenza, causa della morte del 14enne Igor Maj nel 2018.

Il video, in realtà, circolava sul social almeno dal 2016 e aveva come titolo “Cinque sfide pericolosissime”. Tra queste figurava il cosiddetto “blackout”, la pratica di stringersi un cappio intorno al collo e resistere il più a lungo possibile senza soffocare. Una pratica riprodotta fedelmente dal giovane Igor trovato impiccato nella sua stanza dopo aver recuperato, allo scopo, una corda di suo padre, appassionato di montagna.

Il gip ha ritenuto che non ci siano state “violazioni di norme di cautela, da parte degli indagati”, tra cui il giovane, di origine indiana, che caricò il video, “direttamente riconducibili al tragico epilogo” e non è nemmeno “possibile ascrivere” alla società You Tube “alcun illecito amministrativo”.
Il gip non ha dunque ravvisato l’intenzione di indurre al suicidio chi guardava il video tanto più che lo stesso autore, in diversi momenti del filmato, ribadiva sia la pericolosità delle pratiche descritte sia l’invito, ripetuto più volte, a non metterle in pratica.

Sul fronte della responsabilità di You Tube, che aveva oscurato il video dietro ingiunzione del pm, il gip ha ritenuto che non fosse prevedibile l’effetto emulativo a distanza di anni dalla sua pubblicazione e quindi non ci fosse dolo neppure su questo fronte. C’è da dire, però che la richiesta di ulteriore documentazione alla società statunitense, nell’ambito di questa vicenda, non ha mai ottenuto risposta.

Il 26enne era stato quindi iscritto nel registro degli indagati come atto dovuto subito dopo le indagini condotte dalla Polizia Postale.
La richiesta di archiviazione era stata presentata a novembre del 2020.
Nella vicenda era poi finito anche un altro giovane di 24 anni che aveva caricato, sempre su You Tube, un video dal contenuto simile. Anche nel suo caso, dunque, le accuse di incitamento al suicidio sono cadute.

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