Fondazione Gimbe: il quadro sui contagi

La Fondazione Gimbe ha diffuso i dati sui contagi del proprio monitoraggio indipendente, relativo al periodo 17-23 marzo.

“Nel pieno della terza ondata – ha evidenziato il presidente Nino Cartabellotta – si intravedono i primi segnali di miglioramento: dopo quattro settimane consecutive si inverte il trend dei nuovi casi settimanali e si riduce l’incremento percentuale dei nuovi casi”.
Anche se con evidenti disomogeneità tra regioni, tale per cui in 10 casi l’incremento percentuale dei nuovi casi è ancora in crescita mentre in 14 Regioni si amplia il bacino dei casi attualmente positivi.

“Nonostante la lieve flessione della curva dei contagi – ha aggiunto Renata Gili, responsabile Ricerca sui servizi sanitari – peggiora la situazione sul versante ospedaliero. […] Le soglie di allerta di occupazione di posti letto da parte di pazienti covid in area medica (40%) e in terapia intensiva (30%) sono superate: rispettivamente 43% e 39%. Superata la soglia d’allarme in 10 e 12 Regioni rispettivamente per l’area medica e per le terapie intensive, che in 5 Regioni hanno una saturazione al 40% (Umbria, Friuli-Venezia Giulia, Molise, Abruzzo, Toscana) e in altre al 5,50% (Marche, Lombardia, P.A. Trento, Piemonte, Emilia-Romagna).

Sull’immediato futuro, in un’intervista alla Stampa, Cartabellotta ha affermato: “Non ci sono le condizioni epidemiologiche per riaprire scuole, negozi e locali. Difficilmente prima dell’estate avremo vaccinato anziani e soggetti fragili, anche perché si è data priorità a categorie casuali, per cui bisognerà mantenere ancora a lungo misure restrittive”.
“Se si deciderà di allentare – ha concluso – bisognerà avere la consapevolezza che o decolla davvero la vaccinazione o vanno aumentati i posti in ospedale, altrimenti significherà accettare più ricoveri e più decessi”.

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