Caporalato: vivaio chiuso a Inveruno

La Guardia di Finanza di Magenta – hinterland ovest di Milano – ha posto sotto sequestro un vivaio nel vicino comune di Inveruno – i “Vivai Zazzera” – arrestandone il titolare con l’accusa di caporalato.

Per una dipendente amministrativa della stessa azienda è stata disposta la misura dell’obbligo di firma. Secondo le indagini, il titolare era arrivato a ridurre il costo del lavoro ai suoi 100 dipendenti dai 13 euro previsti dalle norme vigenti a poco più di 3 euro a fronte di oltre 9 ore al giorno di lavoro, assenza di pause, riposi settimanali e ferie retribuite.
Il tutto facendo leva sulla situazione di bisogno dei lavoratori che erano, per la maggior parte, cittadini extra-comunitari e giovani alla prima esperienza di lavoro.

Stando a quanto si legge dalle carte della Procura a conclusione delle indagini, i lavoratori venivano reclutati per un periodo di prova di 20 giorni a titolo gratuito.
A questo seguiva il rapporto di lavoro vero e proprio inquadrato come prestazione di lavoro occasionale perché questo consentiva al titolare l’illecito personale a scapito dei diritti dei lavoratori.
Alle indagini della Finanza sul caporalato, si sono quindi affiancati i controlli amministrativi dell’Ispettorato territoriale del Lavoro di Milano-Lodi e dell’Inps che hanno rilevato irregolarità stimate in oltre un milione di euro.

Il sequestro dell’azienda comprende 13 immobili e beni per un valore complessivo di oltre 3 milioni di euro, e 10 conti correnti riconducibili alla ditta individuale.
Visto l’arresto del titolare, è stato nominato un amministratore giudiziario per permettere la continuazione dell’attività, ora e finalmente, nel rispetto delle regole.

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