Incidente sul lavoro: un morto nella bergamasca

Un altro incidente scuote il mondo del lavoro. Questa volta la vittima è un fabbro di 72 anni che è precipitato dal tetto di un capannone di Suisio nella bergamasca sul quale stava effettuando una manutenzione elettrica.

Stando alle prime ricostruzioni, dal momento che non ci sono stati testimoni dell’accaduto, una volta salito sul tetto e mentre si spostava, l’uomo avrebbe messo il piede su un lucernario che ha ceduto sotto il suo peso facendolo precipitare da un’altezza di circa 6 metri.
Inutili i soccorsi nonostante l’arrivo tempestivo. Il trauma cranico conseguente alla caduta era tale che i sanitari hanno solo potuto constatarne il decesso

Sul luogo dell’incidente, per i rilievi del caso, il personale tecnico di Ats Ufficio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro di Bergamo Ovest-Treviglio che dovrà verificare l’esistenza e il rispetto delle norme anti infortunistiche previste per lavori di manutenzione di questo tipo.

L’esperto ha infatti spiegato: “L’accesso ai tetti ed alle coperture degli edifici deve avvenire con le apposite misure di sicurezza o fisse (parapetti) o individuali (imbragature collegate ai dispositivi di trattenuta detti anche “linee vita”)”.
“È fondamentale inoltre – ha aggiunto – che prima dei lavori si proceda alla ricognizione preventiva del tetto o della copertura da parte dell’operatore per individuare la presenza di lucernari o di possibili aperture, segnalarli e valutare se circoscriverli con transenne o ripari: spesso la caduta avviene infatti mentre il lavoratore si sta muovendo all’indietro sul tetto e non si avvede della presenza del lucernario”.

Impostazioni privacy