Focolaio covid a Bollate: è la variante inglese

La rapida diffusione del contagio da coronavirus partito dalla scuola per l’infanzia dell’istituto comprensivo Rosmini di Bollate – hinterland nord ovest della Città metropolitana – ha permesso di scoprire che si tratta della variante inglese della malattia.

Lo hanno confermato anche gli accertamenti disposti dalla Ats che ha immediatamente avviato una campagna di screening dalla quale sono emerse altre 59 persone positive.
I contagi risalgono alla fine di gennaio quando la positività era stata riscontrata in alcune insegnanti e in alcuni collaboratori scolastici della scuola Rosmini.

A proposito della situazione, tuttora in evoluzione, il sindaco di Bollate Francesco Vassallo ha dichiarato a Fanpage: “per adesso non ci sono le condizioni per istituire una zona rossa.
I valori infatti non sono al momento compatibili con un provvedimento del genere.
L’attenzione resta alta e in qualsiasi caso saremo pronti ad affrontare qualsiasi situazione”.

Nel frattempo sono già stati adottati i primi provvedimenti restrittivi a scopo precauzionale come la sospensione delle lezioni in presenza nella scuola per l’infanzia colpita e nella scuola primaria Marco Polo.
Proprio in queste ore il Sindaco ha deciso di introdurre la didattica a distanza per tutte le altre scuole del Comune.
Al contempo si cerca la collaborazione delle famiglie di bimbi in età scolare.
Sono state infatti invitate a monitorare il loro lo stato di salute e avvisare il Medico curante alla comparsa di sintomi, anche lievi, che possano far sospettare la presenza del covid.

Ats, da parte sua, sta continuando la campagna di screening di massa per monitorare l’andamento dei contagi e tenere sotto controllo l’evolversi della situazione.

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