Vaccino anti covid: il parere dell’operatore che denunciò i decessi al Pio Albergo Trivulzio

Il Pio Albergo Trivulzio torna, di nuovo, sotto i riflettori per un’intervista rilasciata ad Adn Kronos dall’operatore sanitario Pietro La Grassa a proposito del vaccino anti covid.

Si tratta della stessa persona, sindacalista di Fp Cgil, che nel corso della prima ondata epidemica di marzo e aprile denunciò i decessi al Pat e la gestione della pandemia da parte della struttura.

A proposito del vaccino, ha dichiarato di avere molti dubbi sulla sua reale efficacia adducendo a spiegazione alcuni dettagli che non sono stati forniti in merito, primo tra tutti l’insorgere di effetti collaterali nel medio e lungo periodo seguito dalle indicazioni sulla durata della copertura vaccinale.

La Grassa, che svolge attività di tecnico di farmacia, ha tenuto a precisare di non essere un No Vax dal momento che per formazione professionale crede nella scienza e nella medicina.  Non si fida dei tempi molto ristretti con i quali è stato realizzato il vaccino quando in condizioni normali servono più di 5 anni per la messa a punto. Va sottolineato che il suo scetticismo si estende anche a quello per l’influenza al quale non si è mai sottoposto perché, ha dichiarato, “[…] non ho problemi con l’influenza, non mi ammalo […]”.

A supporto del suo scetticismo ha poi citato i pareri discordi degli stessi virologi e ha citato a esempio Massimo Galli che è stato tra i primi a vaccinarsi per dare l’esempio e Andrea Crisanti che aveva espresso un certo scetticismo poi rientrato, almeno stando alle sue ultime dichiarazioni.

Il filo conduttore di tutto il suo ragionamento ruota sempre sulla necessità di aspettare e di avere ulteriori garanzie sul vaccino e sul fatto se si potrà fare a meno dei dispositivi di protezione individuale attualmente in uso.

Alla domanda sulla sua eventuale obbligatorietà per chi lavora all’interno di strutture sanitarie, ha risposto: “[…] Ho sentito parlare di obbligo e su questo sono sicuro: a me non piacerebbe, sarebbe perdere un diritto […]”.

Nel frattempo, nei prossimi giorni partirà la campagna del Pat per raccogliere le adesioni alla campagna vaccinale, con tanto di compilazione di una scheda individuale. A questo proposito La Grassa ha spiegato: “La mia scelta sarà mia e non la nasconderò. Al momento non mi sbilancio su cosa farò […]”.

In chiusura di intervista ha poi citato un ulteriore motivo di dubbio legato al fatto che gli Stati dovrebbero farsi carico degli effetti di questo vaccino sulla popolazione. Un altro elemento poco chiaro, a suo dire, che lo porta a concludere: “[…] In troppo poco tempo è arrivato il vaccino. Gli esperti continuano a dire cose diverse e noi siamo costretti a farlo perché verremmo tacciati di essere no-vax. Sugli altri farmaci decido io quale prendere. Vedremo”.

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