Covid nei visoni: tre casi in Lombardia

Nell’allevamento di visoni di Capralba, in provincia di Cremona, sono stati trovati tre capi positivi al coronavirus.

Nei prossimi giorni, si dovrà quindi procedere all’abbattimento di tutti gli altri esemplari.
Nei 25 capannoni di questo, che è il più grande allevamento d’Italia e conta 8 dipendenti tra personale esterno e famiglia del proprietario Giovanni Boccù, ci sono circa 25mila visoni.

All’indomani della notizia secondo la quale i visoni di un allevamento in Danimarca avevano sviluppato una mutazione del covid potenzialmente perocolosa per l’uomo, il ministro della Salute Speranza aveva emanato un’ordinanza che imponeva la sospensione di tutte le attività negli allevamenti italiani fino a febbraio 2021.

Nella stessa si leggeva: “in caso di sospetto di infezione, le autorità locali competenti dispongono il sequestro dell’allevamento, il blocco della movimentazione di animali, liquami, veicoli, attrezzature e l’avvio di una indagine epidemiologica. In caso di conferma della malattia, i visoni dell’allevamento sono sottoposti ad abbattimento”.

Di fronte ai primi casi sospetti e in attesa delle analisi di conferma, la Ats Valpadana aveva disposto il sequestro dell’allevamento.
Il proprietario aveva però fatto ricorso al Tar di Brescia che gli aveva anche dato ragione per poter riprendere le attività.

Fino all’ultimo e definitivo intervento dell’Ast. Nei prossimi giorni, un’azienda esterna si occuperà della mattanza. I resti degli animali saranno inceneriti per evitare un’ulteriore diffusione del contagio.

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