La scomparsa di Manlio Armellini, padre del Salone del Mobile

L’imprenditore Manlio Armellini, padre del Salone del Mobile nella sua dimensione internazionale, come la conosciamo ancora oggi, è scomparso all’età di 83 anni.

Era stato suo padre Tito a dare vita alla manifestazione nel 1961 riunendo in una manifestazione che voleva essere la risposta a quella di Colonia, un gruppo di una dozzina di aziende del settore mobili della Brianza.
Poi la sua eredità era stata raccolta dal figlio nel 1965, punto di arrivo di una carriera imprenditoriale iniziata in Federlegno, l’organismo di categoria di Confindustria.

Sotto la guida di Armellini e nel corso degli anni, la manifestazione è passata da 97mila a 207mila metri quadrati di area espositiva, con oltre 300mila operatori professionali, di cui 178mila da 154 Paesi esteri.
Con l’aumento del numero di visitatori, la manifestazione si è quindi arricchita di nuovi spazi, passando dai padiglioni della vecchia fiera in città agli spazi del nuovo polo di Rho fino a “invadere” tutta la città con gli eventi collegati del Fuori Salone.

Ai mobili, il nucleo centrale della manifestazione, si sono via via associate le biennali Euroluce negli anni dispari, EuroCucina e Salone Internazionale del Bagno negli anni pari e agli annuali Salone Internazionale del Complemento d’Arredo e Workplace3.0.
Nel 1998 è quindi arrivato il Salone Satellite, momento di incontro tra l’offerta dei giovani designer e le aziende del settore a caccia di talenti.

“Con Manlio – ha dichiarato Claudio Luti, presidente del Salone del Mobile – perdiamo un amico che con la sua tenacia e competenza ha permesso al Salone del Mobile di raggiungere i successi che tutto il mondo ci riconosce. Armellini ha seguito e gestito accanto agli imprenditori l’evoluzione di una manifestazione che è diventata il più importante evento internazionale non solo per il design, ha attivato progetti culturali che hanno contaminato la città di Milano, ha voluto e creduto nel progetto SaloneSatellite, ha colto i tanti cambiamenti nel tempo rispondendo sempre con soluzioni e innovazioni salvaguardando e rafforzando il marchio Salone.
Continuare in questa direzione sarà la nostra migliore dedica a un uomo straordinario che mancherà a tutti noi”.

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