Gli chiede di indossare la mascherina: capotreno aggredito

Un capotreno in servizio su un convoglio regionale è stato aggredito per aver chiesto a un passeggero di indossare la mascherina.

La brutta avventura, che si è conclusa senza ulteriori conseguenze oltre all’aggressione verbale, è stata raccontata nel dettaglio dallo stesso protagonista, Marco Crudo, sulla sua pagina Facebook.

Il post esordisce con un’osservazione amara del capotreno: “In sedici anni di onorato servizio sui treni non ho mai avuto un’esperienza più frustrante e spaventosa (neanche dopo aver elevato multe da centinaia di euro). Doveva arrivare una pandemia a portare con sé questa follia generalizzata […]”.

La dinamica è stata semplice: il capotreno si accorge che c’è un passeggero senza mascherina e lo invita a indossarla. Per lui le alternative sono scendere alla fermata successiva o rendere conto alla Polizia.
A questo punto si scatena la reazione violenta: l’uomo si alza e si avvicina con fare minaccioso al capotreno mentre continua a urlare minacce.
Il tutto sotto lo sguardo di un altro passeggero che non interviene in nessun modo.

Crudo riesce ad allontanarsi e a chiamare la Polfer perché l’uomo, che era salito con una bicicletta, non si allontana dal mezzo per inseguirlo.
Nel frattempo, però, il treno si ferma in stazione, l’uomo scende e si dà alla fuga. Poco dopo Crudo riceve la telefonata della Polfer che gli comunica di averlo fermato.

Comunque, un episodio che lascia l’amaro in bocca come conclude lo stesso Crudo nel suo post: “Dimenticati nel primo lockdown, e ancora di più durante il secondo, è vero che abbiamo ancora un lavoro, a differenza di altri, ma è un lavoro che non è più lo stesso. Se uno prova a farlo con coscienza, controllando almeno che non vi sia sovraffollamento o gente senza mascherine, è molto probabile che possa incontrare elementi come quello che ho beccato io, oltre che rischiare quotidianamente di ammalarsi. E prendermi il Covid, gli insulti, le spinte, le minacce o una coltellata, non rientra tra le mansioni per le quali sono pagato”.

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