Un fondo per salvare il mondo della musica

Per sostenere il mondo della musica e l’universo che lo compone è nato il fondo di solidarietà Scena Unita.

Il settore e tutta la filiera che lo alimenta rendendo possibili spettacoli e manifestazioni è in ginocchio da mesi. Si tratta di un tessuto costituito spesso da micro imprese e liberi professionisti che per questa loro caratteristica non hanno beneficiato degli aiuti del Governo e dunque rischiano di non ripartire più.
Da qui l’idea di portare avanti un’azione di aiuto concreta con questo fondo che si alimenterà grazie alle donazioni di artisti di chiara fama ma anche e soprattutto grazie al sostegno di quello stesso pubblico che ha animato festival e concerti grazie al meccanismo del crowdfunding.

Per la gestione è stato chiamato CESVI, l’organizzazione umanitaria indipendente fondata a Bergamo nel 1985 che avrà anche la collaborazione di La Musica Che Gira e Music Innovation Hub.
Non poteva mancare il patrocinio  del Ministero per i beni e delle attività culturali e per il turismo. 

A proposito di questo nuovo coinvolgimento Gloria Zavatta, presidente di Cesvi, ha detto: “[…] Oggi, con Scena Unita, vogliamo sostenere una nuova emergenza sociale che vede emergere nuove povertà nelle famiglie che hanno un lavatore nel mondo della musica, gravemente danneggiato dal lockdown.
Un mondo che ci ha dato tanto e che ha bisogno, più che mai, del sostegno di tutti noi per ripartire”. 

“Quando tutto questo finirà – ha sottolineato l’altro partner La Musica Che Gira – dovremo fare i conti con le carenze strutturali che hanno permesso che il settore sprofondasse sotto i colpi delle misure imposte dalla pandemia, carenze che necessitano di una riforma di sistema da molti anni”.

“[…] La filiera musicale, a nostro avviso, deve cogliere l’opportunità di riflettere sulle sue fragilità e trovare soluzioni per mediare gli interessi contrapposti, che la rendono debole nei confronti delle istituzioni – ha aggiunto Dino Lupelli per Music Innovation Hub – MIH vuole dare il proprio contributo a questo progetto per ripartire puntando sulla sostenibilità economica e sociale del settore, sulla rilevanza culturale della musica popolare e sulla costruzione di un ecosistema unitario dove artisti, imprenditori e singoli lavoratori siano capaci di lavorare insieme per rafforzare l’industria e stimolare un cambiamento sociale nella società italiana”.

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