In un asilo di Castellanza le prime luci contro il coronavirus

La scuola dell’infanzia “Luigi Pomini” di Castellanza, in provincia di Varese, è la prima a sperimentare delle lampade che emettono luce ultravioletta a onde corte come misura di disinfezione degli ambienti contro il coronavirus.
Il complesso ospita 160 bambini dai 3 ai 6 anni suddivisi in sei sezioni, oltre a una “Sezione Primavera” con bambini dai 24 ai 36 mesi.
“Sono regolate da un timer e si accendono ogni sera alle 20 per poi spegnersi alle 6 di mattina, prima dell’arrivo dei bambini – ha spiegato Luigi Roveda, presidente dell’asilo Pomini – Come ulteriore misura di sicurezza, abbiamo fatto in modo che venissero collegate al sistema di allarme. Quindi non appena qualcuno entra e disattiva l’allarme spegne automaticamente anche le lampade”.
Questa scelta, infatti, va a sommarsi alle misure di protezione già in atto quotidianamente, dal termoscanner alla disinfezione di superfici e giocattoli.

Si tratta, inoltre, di una soluzione a basso costo tenuto conto che l’istituto aveva anche sperimentato l’uso dell’ozono ma si era trattato di una scelta troppo onerosa.

L’efficacia di questi raggi ultravioletti, del resto, era già stata confermata da uno studio scientifico che aveva coinvolto l’Università Statale di Milano, l’Istituto nazionale dei tumori e l’IRCCS Fondazione Don Gnocchi.
Questa luce, nella sua forma nota anche come radiazione Uv-C, era già conosciuta e utilizzata in ambiente medico per il suo potere disinfettante. 

La sua principale caratteristica è quella di rompere i legami molecolari di Dna e Rna di cui sono fatti i virus, uccidendoli.

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