Iseo e altri comuni del bresciano: un aiuto a chi decide di non abortire

Il comune di Iseo, in provincia di Brescia, ha appena approvato una misura di sostegno che prevede un aiuto economico sia alle madri che decidono di non abortire sia ai centri di aiuto alla vita come i Cav – Centri di aiuto alla vita –  e il Movimento per la vita.
La misura è stata proposta dal sindaco Marco Ghitti, di Fratelli d’Italia mentre non è stata votata dalle opposizioni che l’hanno interpretata come un attacco alla legge 194 che consente l’aborto ma che, di fatto, non lo rende praticabile sul territorio visto che la maggior parte dei medici dell’ospedale locale sono obiettori di coscienza.

Di fronte a questa polemica lo stesso sindaco ha sentito il bisogno di chiarire: “Io sono un medico e quindi non mi sogno nemmeno di mettere in discussione la 194. Quello di interrompere la gravidanza è un diritto sancito della donna, nel momento in cui la decisione di abortire è frutto di una libera scelta. Se però una coppia si trova costretta a rinunciare a mettere al mondo un figlio per problemi socioeconomici, quella è una sconfitta della società e dell’amministrazione locale”.

L’iniziativa di Iseo non è neppure un episodio isolato se si considera che, nella zona, è nata una vera e propria rete di “Amministratori per la famiglia”che, dalla propria pagina Facebook, si propone di agire a favore della vita e della famiglia.
Tra i comuni che hanno adottato misure simili a Iseo ci sono già Marone, Cazzago San Martino, Prevalle, Bagnolo Mella, Castel Mella, Ghedi e Flero.
Ghitti ha già annunciato che la sua iniziativa fa parte di una serie più ampia di misure a sostegno delle famiglie sul lungo periodo e non sotto forma di bonus o aiuti spot che ha intenzione di presentare all’Anci, l’associazione nazionale dei comuni italiani.
Per Iseo, comunque, non mancano problemi di ordine pratico come l’assenza di un punto nascite che era stato chiuso per il basso numero di nuovi nati.

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