ATM e il calo dei passeggeri dovuto al coronavirus

L’azienda del trasporto pubblico ATM si trova a fronteggiare un sensibile calo nel numero dei passeggeri.

Rispetto allo stesso periodo del 2019, infatti, il numero dei viaggiatori si è attestato sui 1,15 milioni al giorno contro i 2,3 milioni abituali.
In termini percentuali si tratta del 54,5%, una cifra ben lontana dal saturare la nuova capienza all’80% di metropolitane e mezzi di superficie decisa in vista della riapertura delle scuole.
È pur sempre un dato che ha segnato un incremento progressivo se si osservano i mesi dal lock down a settembre: si è, infatti, partiti dal 10% di marzo e aprile per arrivare al 15% della prima riapertura di maggio. Dalla metà dello stesso mese si è arrivati al 25% fino al raddoppio che si spiega con la riapertura delle scuole e la ripresa delle attività in presenza di alcuni uffici. Mancano tuttavia i tanti studenti fuori sede che hanno deciso di non rientrare in città.
Se il trasporto pubblico e quello ferroviario – anche Trenord ha subito un calo del traffico di pendolari di almeno il 50% – segnano il passo, i dati rilevati per area B e area C hanno registrato numeri ben diversi.
Le cifre hanno infatti rilevato la circolazione di circa 150.000 veicoli, quasi la stessa cifra del 2019, diminuita soltanto nel periodo di vacanza corrispondente al mese di agosto.
I cittadini tendono dunque a scegliere la propria auto per spostarsi anche se ci sono altri numeri che destano attenzione.
Sono quelli che segnano aumenti tra chi si sposta a piedi, con i monopattini elettrici che hanno segnato un incremento di utilizzo del 400%, con gli scooter elettrici che hanno registrato un aumento del 103% e con la bicicletta con un aumento dell’83%.
Nella sola ciclabile di corso Buenos Aires si registrano infatti circa 7.000 passeggeri al giorno.

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