Arrestata in Siria, Alice Brignoli, foreign fighter scomparsa dal 2015

I Carabinieri del Ros hanno arrestato in Siria Alice Brignoli, la donna italiana di cui si erano perse le tracce nel 2015.

L’accusa è di associazione a delinquere con finalità di terrorismo internazionale.
La misura cautelare è stata emessa dal Gip di Milano su richiesta della direzione distrettuale antiterrorismo.
Nel corso dell’operazione, sono stati rintracciati anche i tre figli che, a questo punto, rientreranno in Italia.
L’arresto è stato reso possibile grazie al lavoro congiunto delle forze dell’ordine italiane e della cooperazione internazionale.

La donna si era sposata con Mohamed Koraichi, un cittadino italiano di origini marocchine. I due avrebbero iniziato un percorso di radicalizzazione già nel 2009, anno in cui era nato il loro primo figlio, quando Alice si era convertita all’Islam cambiando nome in Aisha e aveva poi iniziato a studiare l’arabo e a indossare il velo.

A poco a poco i due hanno iniziato a tagliare i rapporti con le rispettive famiglie fino a che, nel 2015, la madre di Alice aveva trovato un biglietto che annunciava una partenza, senza ritorno, della famiglia.
Da questo episodio era partita la denuncia di scomparsa.

La famiglia, nel frattempo, aveva intrapreso un viaggio che li aveva portati prima in Turchia e poi in Siria per andare a ingrandire le fila del califfato dell’Isis. Koraichi aveva preso parte alle operazioni militari del Califfato arrivando a perdere la vita, mentre la moglie aveva ricoperto un ruolo attivo nell’istruzione dei figli alla causa del jihad.

I due quindi erano finiti nell’elenco dei foreign fighters italiani ed erano tra i destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nell’ambito di un blitz di Digos e Ros che, nell’aprile del 2016, aveva portato all’arresto di 4 persone sospettate di voler compiere attentati in Italia.

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