I medici cubani che hanno lavorato a Crema, candidati al Nobel per la pace

Il gruppo di medici e infermieri cubani destinati alla città di Crema nel momento più tragico dell’epidemia è stato candidato al premio Nobel per la Pace.

La notizia è ufficiale e proviene direttamente dal Consiglio mondiale per la pace, un organismo riconosciuto dall’Onu. La richiesta è già stata inviata anche al Comitato norvegese per il Nobel, sostenuta dalle firme dei comitati nazionali per la pace di circa 100 Paesi del mondo.

La brigata “Henry Reeve”, composta da 37 medici e 15 infermieri, era arrivata in Italia lo scorso 22 marzo ed era stata subito assegnata all’ospedale da campo nato a tempo di record nel piazzale di fronte all’ospedale di Crema, una delle province lombarde più colpite dall’epidemia.
Nel corso della loro permanenza in Italia, una parte del personale era stata assegnata anche a Torino.

Con il trascorrere dei mesi, si era creato un legame profondo con gli abitanti di Crema tanto che al momento della loro partenza, avvenuta l’8 giugno scorso quando l’emergenza si avviava alla sua fase conclusiva, il sindaco Stefania Bonaldi aveva detto: “[…] In questi mesi duri il loro contributo è stato fondamentale e ci sentiamo fortunati perché oltre a dei professionisti abbiamo conosciuto dei fratelli. […] Ci piace pensare che sia stato solo un arrivederci e non un addio, perché continueremo a fare cose belle insieme”.

Lo stesso sentimento anima ancora il primo cittadino di Crema che, alla notizia della candidatura, ha scritto sul suo profilo Facebook: “Difficile esprimere la gioia, la commozione, l’orgoglio, la riconoscenza e lo straordinario affetto che proviamo per i nostri Hermanos de Cuba.
La gente prova per loro un grande affetto.
Meritano senz’altro il Nobel perché sono stati il migliore esempio dell’umanità che unisce e affratella.
La loro vittoria sarebbe in un certo senso anche quella della nostra città”.

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