Caso Diasorin-San Matteo di Pavia: eseguita copia del cellulare di Fontana

I militari della Guardia di Finanza di Pavia, si sono recati a casa del governatore Attilio Fontana dove hanno effettuato una copia forense dei contenuti del suo cellulare, con particolare attenzione per la messaggistica.
L’operazione è maturata nell’ambito dell’inchiesta sull’accordo tra l’azienda Diasorin e il Policlinico San Matteo di Pavia per la realizzazione di test contro il coronavirus.
La stessa procedura è stata poi applicata al cellulare della segretaria di Fontana, Giulia Martinelli.
Nessuno dei due risulta indagato nell’ambito di questa inchiesta.

L’indagine avviata dal procuratore aggiunto Mario Venditti vede coinvolti i vertici dell’azienda e della struttura sanitaria con le accuse di turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente e peculato.
La vicenda giudiziaria aveva avuto origine quando il Policlinico di Pavia aveva scelto l’azienda Diasorin senza indire una vera e propria gara. Un’azienda concorrente di Diasorin aveva quindi presentato un esposto contestando proprio questa modalità di accordo.
In seguito era emerso un possibile conflitto di interessi che coinvolgeva il prof. Fausto Baldanti nel suo doppio ruolo di responsabile scientifico del progetto di collaborazione e membro della commissione interna al Consiglio Superiore di Sanità incaricata della valutazione dei test.
Nel mese di giugno c’era stato il pronunciamento del Tribunale Amministrativo della Lombardia che aveva sospeso l’accordo tra le parti.  
Esattamente un mese dopo il Consiglio di Stato aveva ribaltato la sentenza.
In precedenza c’erano state altre perquisizioni che avevano riguardato sia gli uffici sia le abitazioni delle persone coinvolte nell’indagine.

Per il legale di Fontana, Iacopo Pensa l’operazione che ha riguardato il suo assistito è stata di “dubbia costituzionalità” dato che non tiene conto della presenza di conversazioni istituzionali che non c’entrano nulla con l’inchiesta.

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