Coronavirus: dopo la sospensione, riprende la sperimentazione del vaccino

Dopo lo stop alla sperimentazione del vaccino, nato dalla collaborazione tra la farmaceutica svedese-britannica, l’Università di Oxford e Irbm di Pomezia, annunciato la settimana scorsa, la stessa casa farmaceutica ha annunciato la ripresa dei test.
La pausa nella somministrazione era stata decisa a seguito di una reazione avversa su una donna che aveva sviluppato una mielite trasversa.
La delicata questione, viste le attese a livello mondiale, è finita immediatamente sotto esame da parte delle autorità sanitarie inglesi mentre per lo studio del singolo caso, per il quale si prevedono tempi lunghi, è stata nominata una commissione indipendente.

Le indagini condotte dall’ente regolatorio britannico, il Medicines Health Regulatory Authority hanno invece dato parere favorevole alla ripresa dei test che, nella sola Gran Bretagna, contano circa 18 mila volontari.
Una buona notizia per la ricerca, dunque, come ha sottolineato anche Piero Di Lorenzo, amministratore delegato dell’Istituto di ricerca Irbm di Pomezia che collabora alla sperimentazione: “Questo non è un gioco e gli scienziati si assumono una responsabilità di fronte al mondo. La mancata relazione fra il candidato vaccino e l’evento avverso era evidente, visto che la commissione entro 24 ore dalla riunione si è espressa. Significa proprio che non c’è il minimo dubbio. Se fosse stato un fatto controverso, la commissione avrebbe richiesto molto più tempo”.

Un atto dovuto anche per evitare dietrologie e sospetti di scarsa trasparenza che getterebbero un’ombra sull’intero processo di ricerca.
Già lo scorso luglio, la sperimentazione, che era in fase 1, era stata interrotta dopo che un partecipante aveva manifestato sintomi neurologici. La diagnosi per l’uomo era stata di sclerosi multipla ma si erano escluse correlazioni tra la malattia e la somministrazione del vaccino.

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