Il premio Compasso d’oro 2020 premia Hannes, la mano robot


L’edizione 2020 del “Compasso d’oro” che si è svolta presso l’Adi Design Museum di Milano ha premiato la mano artificiale Hannes concepita da tre ingegneri milanesi quarantenni, Filippo Poli, Lorenzo De Bartolomeis e Gabriele Diamanti.

Il premio è un riconoscimento che viene assegnato ogni anno dall’Associazione per il Disegno industriale per premiare la creatività e l’innovazione del design italiano.
Il progetto ha visto anche la collaborazione con i ricercatori del Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio, in provincia di Bologna, e dell’Istituto Italiano di Tecnologia – IIT- di Genova.

Per il video che illustra il suo funzionamento www.inail.it

Questa nuova protesi si caratterizza per l’estrema somiglianza con un arto umano sia nei movimenti che può eseguire sia nella forma.
Il motivo lo hanno spiegato gli stessi progettisti: “Il design di Hannes nasce da uno studio approfondito delle proporzioni, delle posture e dell’ergonomia, attraverso un lavoro di ibridazione di varie discipline: dall’arte rinascimentale agli studi antropometrici, dal confronto con gli ingegneri biomedici a quello con i produttori di manichini per l’haute couture”.
“Vogliamo che le persone desiderino utilizzare Hannes per la sua bellezza – aggiungono – oltre che per l’alto grado di innovazione. Il design, senza nascondere la sua natura tecnologica, ha forme e proporzioni tali da creare una perfetta armonia con il corpo. L’obiettivo è stato quello di avvicinare la robotica all’uomo, per migliorare la vita di chi la usa quotidianamente”.

Alla bellezza di Hannes – che rende omaggio al dottor Johannes Schmidl dell’istituto di Budrio nonché pioniere degli studi sulle protesi negli anni’60 – si aggiunge un elevato livello di tecnologia.
L’arto artificiale viene controllato dall’intelligenza artificiale applicata alla contrazione dei muscoli residui dell’arto amputato che vengono rilevati attraverso dei sensori.
Inoltre, nella sua parte meccanica, è in grado di adattare la presa alla forma degli oggetti oltre a rispondere alle sollecitazioni esterne. Il pollice, nello specifico, è orientabile in tre diverse posizioni, in linea con i movimenti che si compiono tutti i giorni.
I tre progettisti hanno già depositato il brevetto e quindi l’arto è pronto per entrare in produzione. Il desiderio dei suoi creatori è che riceva un contributo all’acquisto da parte del Sistema Sanitario Nazionale perché diventi accessibile a più persone possibile. Nel frattempo i tre sono già al lavoro su altri progetti che riguardano caviglie e gomiti.

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