Coronavirus: nuove prospettive di ricerca e diagnosi dai test sulla saliva

La ricerca di diagnostici rapidi e affidabili ha prodotto un test basato sulla saliva in grado di dare esito in 3 minuti.

L’idea è nata dalla collaborazione tra un’azienda italiana di Merate, provincia di Lecco, e l’università del Sannio di Benevento in Campania.
L’azienda sostiene di aver testato il nuovo diagnostico su un campione importante di persone e di avere quindi spedito i risultati al Ministero della Salute per approvazione.
Se arrivasse il via libera, partirebbe una produzione in grado di garantire 20 milioni di pezzi l’anno di un test meno invasivo, rapido e affidabile.

La genesi del progetto ha avuto una storia singolare. L’azienda, infatti, produceva sistemi di illuminazione e si stava specializzando in lampade per sanificare gli ambienti. I risultati, tuttavia, erano di scarso impatto a fronte di un grande lavoro di ricerca. Così, forti della collaborazione con l’Università del Sannio e un’azienda di biotecnologie a essa collegata, si sono spostati verso la realizzazione di un test rapido.

La saliva, dunque, come nuova frontiera per la diagnosi.

Su questa stessa lunghezza d’onda partirà anche una sperimentazione in Veneto da parte dell’università di Padova.
Lo ha annunciato il governatore Luca Zaia.
Il nuovo test sarà destinato, nello specifico, al personale sanitario docente che sarà quindi monitorato ogni 20 giorni a tutela della loro salute e di quella degli studenti.

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