La Straberry finisce sotto sequestro per sfruttamento della manodopera

La nota azienda Straberry, famosa per la vendita di fragole e frutti di bosco a partire da una colorata apecar che percorreva le strade di Milano, è finita sotto sequestro.
Il motivo è legato al trattamento irregolare della manodopera, spesso irregolare, impiegata nella raccolta dei frutti all’interno del parco Sud di Milano.
L’indagine è partita da parte della Guardia di Finanza che ha rilevato una serie di irregolarità nella registrazione dei lavoratori assunti.
I finanzieri si sono accorti di una pratica che consisteva nell’assumere i braccianti, registrarli su una banca dati e poi, a distanza di qualche giorno, cancellarli.
Una pratica possibile solo in rare eccezioni e che permetteva all’azienda di sfruttare il lavoro, spesso non retribuito e di tutelarsi in caso di denuncia da parte del lavoratore.
Al momento risultano indagate sette persone: i due amministratori, due “sorveglianti della manodopera”, due dipendenti amministrative che reclutavano i lavoratori e un consulente esterno che compilava le buste paga. Sono accusati, a vario titolo, di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.
Le indagini hanno poi messo in luce le precarie condizioni igieniche sia degli alloggi sia dell’organizzazione del lavoro con il mancato rispetto di tutte ne norme anti-covid.
La situazione non era migliore per i braccianti regolarmente assunti che avevano paghe da fame a 4,5 euro l’ora  ed erano costretti a lavorare anche dalle 8 alle 19, spesso senza pausa pranzo e a ritmi incessanti. Non c’erano spogliatoi e box doccia e per bere era messa a disposizione una sola cannuccia per tutti. Ovviamente chi provava a lamentarsi rischiava di essere cacciato o almeno allontanato un paio di giorni dall’azienda.

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