Morbillo e Coronavirus: interruzione inaspettata dei casi di morbillo durante la pandemia di Covid.

L’Ecdc afferma “In Italia ed Europa i casi di morbillo sono crollati sensibilmente durante il periodo di lock-down”, si analizzano le cause.

È dal 2010 che non si registrava un numero così basso di contagi da morbillo durante un periodo – i primi cinque mesi dell’anno, da Gennaio a Maggio – solitamente interessato da un alto tasso di contagio della malattia infettiva.

Il Centro Europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (Ecdc) ha pubblicato un report dal quale emerge come durante il periodo di lock-down dovuto alla pandemia di Covid-19, in Italia come in tutta Europa i casi di morbillo segnalati, tra confermati e probabili, è andato progressivamente diminuendo dai 710 casi del primo Gennaio ai 54 registrati l’ultimo giorno di Maggio.

Tra Aprile e Maggio in Italia sono stati addirittura zero i contagi da morbillo, e la strana immobilità dell’infezione in entrambi i mesi è apparsa in netto contrasto con l’abbassamento della soglia di copertura vaccinale su territorio nazionale.

Gli esperti hanno cercato risposte risalendo al periodo più drastico di Coronavirus nel nostro Paese: proprio da fine Febbraio infatti l’italia ha conosciuto il momento peggiore dallo scoppio dell’epidemia, che ha registrato il maggior tasso di mortalità.

L’andamento di contagi da morbillo non ha rispettato le previsioni degli epidemiologi che si aspettavano al contrario una tendenza all’aumento, in linea con i dati riportati negli anni immediatamente precedenti (le epidemie principali si sono verificate tra il 2010-2012 e il 2017-2019.) l’Ecdc aveva inoltre evidenziato “l’elevato rischio di pandemie prolungate” in quest’area.

Tra il 2010 e il 2019 in totale si è osservato un alto incremento del livello di trasmissione del morbillo in tutti i Paesi dell’Unione Europea e nel Regno Unito; gli stessi paesi che durante la quarantena forzata hanno conosciuto un’alta immunizzazione alla malattia infettiva.

Le cause analizzate dal report  sono diverse: in primo luogo la pandemia di Covid-19 ed il morbillo condividono le medesime vie di trasmissione e per questo le misure di controllo applicate per la prevenzione e il contenimento di questo virus può aver influenzato anche l’andamento dei contagi del morbillo: dall’isolamento in casa  alla chiusura di scuole e luoghi di socialità e ritrovo.

La drastica riduzione dei contatti sociali e dei rapporti interpersonali a partire dalle scuole di primo e secondo grado hanno sicuramente avuto un forte impatto per quanto riguarda il contagio pandemico ma anche influenzale e virale.

Ma anche il fenomeno della sottodichiarazione dei casi di morbillo ha avuto la sua incidenza, complice la confusione all’interno delle strutture mediche che, dedicate alla cura dei pazienti in terapia intensiva, hanno spesso ritardato o interrotto la notifica di casi ritenuti al momento “non prioritari” come quelli di morbillo.

Gli esperti ricordano però l’importanza delle vaccinazioni  così come quello di un monitoraggio continuo e costante che renda possibile l’analisi e lo studio delle cause all’origine della scomparsa del morbillo, soprattutto se, una volta tolta definitivamente ogni misura di contenimento, la malattia infettiva farà il suo ritorno.

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