Coronavirus: risultati deludenti nel test del farmaco contro l’artrite

L’epidemia di coronavirus ha dato un impulso notevole alla sperimentazione di farmaci usati normalmente per altre patologie con lo scopo di trovare una terapia di contenimento efficace.

Così è stato per il principio attivo chiamato tocilizumab, un antinfiammatorio normalmente impiegato nei farmaci che curano l’artrite.
La sperimentazione che ha previsto il suo impiego, portata avanti da una nota casa farmaceutica tedesca, non si è però dimostrata in linea con le attese.

I risultati di una prima fase di ricerca clinica avanzata denominata Covacta sono appena stati diffusi in attesa di essere poi pubblicati sulle riviste scientifiche.

Il tocilizumab è stato utilizzato su gruppi di pazienti ricoverati che presentavano una polmonite riconducibile a covid-19. L’esito primario e più atteso doveva essere il miglioramento clinico della patologia in corso, risultato che però non si è verificato.

Tra gli esiti secondari, era invece attesa una mortalità diversa su un intervallo temporale di riferimento di quattro settimane. Anche in questo caso non sono arrivati risultati significativi.

In corso di somministrazione è stata riscontrata una diminuzione di otto giorni nei tempi di ospedalizzazione dei pazienti ma questo dato non è stato giudicato statisticamente rilevante così come è avvenuto per i dati sulla sicurezza di utilizzo.

La casa farmaceutica ha però fatto sapere che le sperimentazioni sul farmaco saranno portate avanti comunque e ancora in diversi paesi per avere una mappatura completa di ogni beneficio del tocilizumab nella cura delle infezioni legate a covid-19.

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