Citylife e il suo museo a cielo aperto: installata l’opera Beso

Il parco ai piedi dei tre grattacieli di Citylife è ora abitato da una scultura dell’artista cubano Wilfredo Prieto dal titolo Beso. Sono due massi erratici, quelle formazioni rocciose trasportate dai ghiacciai lontano dalla sede di origine, che sono stati individuati nello stesso sito e che hanno dimensioni quasi uguali. Nelle intenzioni dell’artista, una volta disposti uno vicino all’altro devono evocare la magia del bacio, un tema proposto in innumerevoli versioni attraverso secoli di arte.
Si materializza così il contrasto tra il lavoro della natura sulla roccia e la modernità voluta dall’uomo rappresentata dai tre grattacieli che hanno cambiato lo skyline di Milano.
L’opera ha avuto una genesi particolare che si è svolta in buona parte a distanza. L’artista ha infatti dato indicazioni sulle caratteristiche dei massi da cercare a un laboratorio italiano specializzato nella lavorazione della pietra. Ci sono voluti quattro anni per individuare nell’Adamello, e siamo nelle Alpi retiche del bresciano, il sito dove cercare i massi raggiungendo una profondità di circa sette metri.
Stando alle indicazioni dell’artista, inoltre, andavano cercate due rocce simili e del peso di cento tonnellate ciascuna.
Un lavoro lungo , dunque, che si è concluso con un trasporto eccezionale che ha posizionato i due massi di tre metri per sette all’ingresso del parco di Citylife lo scorso 27 luglio.
A settembre ci sarà quindi l’inaugurazione di Artline, il progetto che trasformerà quest’area in un museo di arte contemporanea a cielo aperto e che ospiterà una ventina di opere d’arte realizzate da altrettanti artisti, alcuni chiamati appositamente e altri che hanno vinto un concorso indetto per l’occasione.
Per il momento oltre a Beso, saranno presentate: la scritta di Maurizio Nannucci New Times for Other Ideas / New Ideas for Other Times, installata sulla facciata del Palazzo delle Scintille della Fiera e che sarà accesa per l’occasione e il rudere di Adrian Paci, una casa senza il tetto che ospiterà quattro alberi tipici del Mediterraneo.

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