Ospedale covid in Fiera: dall’inchiesta all’acquisizione di documenti

Nella giornata di oggi, 23 luglio, sono in corso acquisizioni di documenti del Fondo Fondazione Fiera Milano per la Lotta al Coronavirus in via Manin dove ha sede la Fondazione di Comunità di Milano Città, Sud Est, Sud Ovest e Adda Martesana.
L’inchiesta, è coordinata dal pm Cristiana Roveda e dall’aggiunto Maurizio Romanelli e per ora è di tipo conoscitivo. Sotto esame c’e la costruzione dell’ospedale anti-Covid all’interno della Fiera.
Il punto di partenza per le indagini è stato l’esposto a firma di Riccardo Germani, portavoce del sindacato Adl Cobas Lombardia. A suo avviso, nello specifico, ci sarebbero state delle irregolarità legate alla gestione dei fondi arrivati dai privati.
In piena emergenza sanitaria, con i posti di terapia intensiva arrivati a saturazione in quasi tutti gli ospedali della Lombardia, la Regione su iniziativa del presidente Attilio Fontana aveva avviato una raccolta fondi per costruire uno spazio di cura ancora più grande.
Contestualmente Guido Bertolaso aveva accettato l’incarico di coordinare i lavori di realizzazione che aveva seguito a distanza allorché era risultato positivo al coronavirus.
Il luogo più adatto allo scopo era stato identificato nei padiglioni della Fiera in zona Portello e la campagna di raccolta fondi aveva ben presto raggiunto la cifra di ventuno milioni di euro.
Alla conclusione dei lavori, realizzati in tempi record con l’inaugurazione avvenuta il 31 marzo, era a disposizione una struttura con duecento posti letto e macchinari all’avanguardia.
A detta del sindacato che ha sporto denuncia, ci sarebbe stato un evidente spreco di risorse dato che si sarebbero potuti utilizzare i padiglioni dismessi ma con gli impianti sanitari funzionanti dell’ospedale di Legnano.
La nuova struttura, inoltre, avrebbe visto il trasferimento di un numero di pazienti contagiati ben inferiore rispetto ai posti letto disponibili.

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