Piacenza: sei Carabinieri indagati e una caserma sequestrata

Un’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Piacenza ha portato all’arresto di sei Carabinieri e al sequestro, un provvedimento che non ha precedenti, dell’intera caserma Levante di via Caccialupo a Piacenza.
L’inchiesta denominata Odysseus è stata condotta in collaborazione con il Nucleo di Polizia economico-finanziaria delle fiamme gialle di Piacenza e con la Guardia di Finanza di Fiorenzuola d’Arda.
Le ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite in Emilia-Romagna e in Lombardia.
In totale nell’inchiesta sono rimaste coinvolte 22 persone tra le quali figurano 10 militari dell’Arma dei Carabinieri.
Per gli arrestati sono stati disposti sia la reclusione in carcere e sia gli arresti domiciliari come è accaduto per il comandante della caserma.
I reati contestati andrebbero dallo spaccio, all’estorsione fino alla tortura.
Dall’indagine, infatti, è emerso che molti indagati avevano un tenore di vita superiore a quanto dichiarato tanto che risultano sequestrati ville con piscina, automezzi e conti correnti.
Il Comando Generale dell’Arma ha immediatamente disposto la sospensione dall’incarico per gli arrestati e ha avviato un’indagine interna per adottare, di conseguenza, ulteriori provvedimenti disciplinari.
In una nota il Comando ha dichiarato il totale sostegno all’autorità giudiziaria dato che questi comportamenti hanno gettato discredito sull’operato delle forze dell’ordine.
Nel corso della conferenza stampa indetta in Procura dal pm Grazia Pradella sono poi emersi altri particolari legati a forme di abuso di potere tanto che uno degli appuntati che ha testimoniato sui fatti ha parlato di “atteggiamenti da Gomorra”.
Nel racconto del pm anche un episodio di false certificazioni che hanno permesso a uno spacciatore di spostarsi indisturbato per i suoi traffici anche durante il lockdown. In caso di fermo esibiva infatti un permesso a circolare con il timbro della caserma finita sotto sequestro.

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