Trenord vieta le bici sui treni regionali, protestano i pendolari

L’azienda che gestisci il traffico ferroviario in Lombardia ha preso la drastica decisione di vietare il trasporto delle biciclette sui propri convogli giustificandosi con il fatto che “durante il periodo dell’emergenza sanitaria, in particolare negli ultimi giorni dopo il lockdown, il fenomeno dei rider metropolitani ha raggiunto livelli numerici insostenibili a ogni ora del giorno. Si verificano veri e propri “assalti ai treni” con centinaia di biciclette, che pregiudicano la sicurezza dell’esercizio ferroviario e rendono impossibile il mantenimento delle distanze imposte per il post-Covid19 fra i posti disponibili (il 50% di quelli a sedere, il 15% di quelli in piedi) durante la corsa, la salita e la discesa dai convogli e gli spostamenti in carrozza”.

La scelta fatta è motivata dunque da Trenord per “la mancanza di rispetto delle regole (non più di cinque bici a carrozza nel periodo pre emergenza) non può essere più contrastata dal solo personale ferroviario. Il fenomeno è in espansione e non può essere scaricato sull’ultimo segmento di mobilità che collega la periferia al centro”. L’azienda garantisce inoltre che “nei prossimi giorni saranno comunicati i treni su cui sarà possibile portare biciclette a bordo”.

Il provvedimento ha, come prevedibile, scatenato una serie di proteste e critiche. Sono insorti i pendolari, dato che numerosi di loro si ritrovano danneggiati da questa decisione, con la conseguenza di dover ripiegare sull’auto o sui mezzi pubblici su gomma. L’effetto potrebbe quindi essere quello di aumentare il traffico o spostare il problema dell’affollamento dai treni ad autobus e metropolitane.

Forti anche le proteste di alcune forze politiche, Pd, M5S e Verdi in particolare, che vedono nella decisione l’esatto opposto delle direttive per la mobilità, tese a favorire i mezzi ‘green’ e a ridotto impatto ambientale, dei quali l’accoppiata treno + bici è il principale. Il loro invito a Trenord è tornare sulla propria scelta.

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