Cologno, la vicesindaca con la mascherina “Boia chi molla”

Non sono passate inosservate le foto che ritraggono all’interno del comune di Cologno Monzese alcuni esponenti della maggioranza cittadina, tra cui anche la vicesindaca Gianfranca Tesauro, con le mascherine riportanti la scritta “boia chi molla”, noto slogan di epoca fascista.

Le foto hanno fatto il giro del web e scatenato una bufera sulla giunta, ma la vicesindaca ha cercato di difendersi dalle accuse di vicinanza con le idee del ventennio.

“Non c’è alcun riferimento a un periodo storico o a un partito politico, anche se il Pd ha voluto strumentalizzare la cosa. Quella mascherina è una delle tante che indosso tutti i giorni, di vari colori e con diversi slogan, e per combinazione era uguale a quella della cittadina venuta a trovarmi – dice la Tesauro a Repubblica – Girano a Cologno da più di un mese e non avevano mai dato fastidio a nessuno finora. Non è la prima volta che mi accusano di essere fascista, mentre io credo di essere una persona democratica che ascolta tutti, comprese le associazioni di sinistra più vicine ai centri sociali, dato che reputo lodevoli tutti i gruppi di volontariato”.

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