Diciottenne salvato al Policlinico con un trapianto record di polmoni

Arriva dal Policlinico di Milano una storia positiva riguardante la medicina in ambito nazionale e milanese. Un ragazzo di 18 anni è stato salvato dai medici della struttura ospedaliera grazie a un trapianto record, dopo che il coronavirus gli aveva infettato e danneggiato irrimediabilmente i polmoni.

Il 2 marzo scorso il ragazzo ha accusato febbre alta, quattro giorno dopo è entrato in terapia intensiva al San Raffaele e due giorni più tardi è stato intubato. E’ a quel punto che insieme agli esperti della Chirurgia Toracica e Trapianti di Polmone del Policlinico di Milano, diretti da Mario Nosotti, si decide di tentare l’ultima carta, quella del trapiano, con un’operazione tentata finora solo in Cina e in Austria.

“Qui, oltre alle competenze tecniche – racconta il professor Nosotti, direttore della Scuola di specializzazione in Chirurgia toracica all’Università degli Studi di Milano – devo sottolineare la caparbietà e il coraggio dei colleghi del San Raffaele che, invece di arrendersi, ci hanno coinvolto in una soluzione mai tentata prima nel mondo occidentale. La nostra esperienza prende spunto da quella del professor Jing-Yu Chen dell’ospedale di Wuxi in Cina, che conosciamo personalmente e con quale abbiamo discusso alcuni aspetti tecnici, dal momento che per ovvi motivi si è trovato a fronteggiare il problema prima di noi”.

Trovato il donatore in un’altra regione, comincia la fase del trasporto e successivamente dell’intervento, durata dodici ore e conclusasi fortunatamente con successo.

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