Insulti social a Silvia Romano, ma il profilo è quello di un’omonima

Si chiama anche lei Silvia Romano, ma non è reduce da un’esperienza di prigionia in Somalia, bensì lavora nel mondo della musica e assiste, tra gli altri, il rapper Anastasio. Questo non ha però salvato la donna, 25enne, di ricevere insulti di ogni tipo da parte di chi voleva colpire la cooperante milanese da poco liberata dai servizi d’intelligence italiani.

“Già a novembre 2018, quando Silvia è stata rapita, il mio profilo ha avuto un boom di visualizzazioni e nuovi followers. Cosa si aspettassero, non lo so. Forse una storia con i rapitori? – ha raccontato l’assistente del rapper a FqMagazine – Tutto si è svolto a fasi. La prima fase è stata di gioia. Mi hanno scritto: ‘Finalmente’, ‘Bentornata’. Quando Silvia è discesa dall’aereo con la testa coperta, i commenti si sono trasformati nell’odio. Dopodiché, oggi, quando la notizia di questa omonimia è cominciata a circolare è arrivato il terzo step. Gli haters mi hanno scritto che io sto sfruttando questa situazione per farmi pubblicità. Ma io purtroppo ho questo nome da 25 anni, che colpa ne ho? Nel quarto step, quello attuale, i commenti sono di questo tenore: “È l’assistente di Anastasio, si merita gli insulti’. Siamo passati dallo scambio di persona all’insulto fino alle accuse. Non so quale sarà il prossimo step…”.

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