Le parole di Delpini nella celebrazione deserta della Pasqua

L’arcivescovo di Milano Mario Delpini ieri in un Duomo senza fedeli ha celebrato la messa della Resurrezione. Unici presenti due rappresentanti delle Forze dell’ordine, un agente di polizia e un maresciallo dei Carabinieri, che hanno avuto il ruolo di lettori. La partecipazione era possibile solo in streaming tramite i canali della Diocesi.


    “Non ho più parole da dire, in questi tempi siamo stati travolti da un’alluvione di parole che non accenna a finire e forse anche io ho messo la mia parte – ha detto l’arcivescovo Delpini al termine della celebrazione -. Adesso non voglio più dire parole se non invocare la benedizione del Signore, che entri in tutte le case dove essere chiusi in casa è più noioso, più irritante, che arrivi la benedizione di Pasqua come un dono della gioia”.
    “Voglio che la benedizione di Pasqua arrivi anche in quelle situazioni in cui, anche volendo e anche permettendolo le autorità, non si può uscire di casa come nel caso di chi non ha casa e non ha un luogo dove rimanere chiuso, o per chi è malato, in carcere e per tutti coloro che sono costretti anche per altri motivi a non uscire di casa. A tutti il signore porti la sua gioia.”

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