Cgil critica l’ultimo decreto del governo: nessuna discesa dei flussi di lavoro

Secondo quanto riportato dalla Cgil gli effetti dell’ultimo decreto della presidenza del Consiglio non avrebbero effetti sui flussi lavorativi nella città di Milano. Uno studio dimostrerebbe infatti che le persone in circolazione sono oggi 554 mila, prima della stretta erano circa 600mila. Si tratta di operatori sanitari, forze armate, dipendenti pubblici e dei trasporti, addetti al commercio e nelle fabbricazioni ammesse.

“Non è detto che siano totalmente esclusi dalle attività lavorative – spiega il responsabile dell’Ufficio studi Antonio Verona a La Repubblica – poiché riassumono due fattispecie, una prima risalente alle prime disposizioni di chiusura delle attività che riguardava bar, ristoranti, teatri cinema, palestre, centri benessere eccetera la cui chiusura era vigilata da precise sanzioni in caso di inosservanza; la seconda si riferisce ad attività escluse dalle possibili aperture, ma senza sanzionare eventuali inadempienze”.

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