Interdittiva anti-mafia, chiude l’Antica Pizzeria “Da Michele”

L’Antica Pizzeria “Da Michele” in piazza della Repubblica, a Milano, è stata colpita da un’interdittiva antimafia della Polizia di Milano. Il provvedimento riguarda la società “Fornace Milano Srl” e l’istruttoria ha portato alla revoca della licenza commerciale da parte della questura di Milano.

Al provvedimento ha risposto la società in campo all’Antica Pizzeria. “In relazione alle notizie apparse, in data odierna, sugli organi di stampa e nei circuiti internet e social, la scrivente società comunica che il provvedimento adottato dal settore di competenza del Comune di Milano, che ha determinato la chiusura del locale commerciale “L’Antica Pizzeria da Michele” non la vede destinataria – si legge – Il provvedimento, infatti, riguarda la società “Fornace Milano srl”, che gestisce il locale di Milano, legata a L’Antica pizzeria da Michele in the world da un rapporto di franchising. Si segnala, tanto per chiarezza e correttezza di informazione, che gli affiliati, seppur licenziatari del marchio, sono totalmente autonomi ed indipendenti dalla società della famiglia Condurro. La società L’antica pizzeria in the world srl è comunque convinta del buon operato dei propri partner, confidando nella positiva risoluzione della vicenda”.

Questa invece la nota della società Fornace Milano srl: “Al riguardo, la società Fornace Milano srl chiarisce di essere stata ingiustamente colpita da tale provvedimento interdittivo, erroneamente confezionato in base a vicende che nulla hanno a che fare con struttura e compagine societaria. La società Fornace Milano srl, infatti, svolge la propria attività in assoluta indipendenza e libera da ogni condizionamento esterno, contribuendo alla diffusione di un rinomato prodotto tipico affidandosi a personale altamente professionale e qualificato. Per tali motivi, la società intende difendere la propria integrità ed onorabilità in tutte le sedi competenti e ponendosi come obiettivo prioritario la prosecuzione dell’attività al fine di tutelare i posti di lavoro dei dipendenti e il marchio di cui è licenziataria”.

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