Casapound attacca l’Anpi, i partigiani: “Scritta provocatoria”

Casapound ha attaccato l’Anpi attraverso uno striscione posto sul Cavalcavia Bussa. “Uno striscione di casa Pound, i cui militanti si definiscono fascisti del terzo millennio, con una scritta provocatoria nei confronti dell’Anpi, è comparsa sul Cavalcavia Bussa dietro la Stazione Garibaldi”, racconta il presidente dell’Anpi Provinciale di Milano, Roberto Cenati, in un post su Facebook.

Lo striscione recita “Anpi difende i titini? Negazionismo e quattrini”. Cenati ricorda perché l’attacco non ha fondamento. “La scritta offende anche la memoria di Don Eugenio Bussa che nel 1943 crea una colonia di sfollamento a Serina dando riparo a una trentina di bambini, figli poveri del quartiere Isola, dei dipendenti Pirelli, per poi allargare il gruppo ad altri piccoli, fino a raggiungere le ottanta presenze – riporta Cenati -. Accoglie, all’insaputa di tutti, anche bambini ebrei, nascondendoli sotto falso nome e garantendo il rispetto della loro diversa fede religiosa. Nel novembre ’44, due mesi dopo la chiusura della Colonia di Serina da parte delle autorità fasciste che ne occupano il convento, i repubblichini della Muti arrestano Don Eugenio sospettando le sue attività, ma la reazione ferma di tutto il quartiere e le pressioni del cardinale Schuster ne determinano la liberazione. A Don Eugenio Bussa, il 28 marzo 1990, viene riconosciuto il titolo di “Giusto tra le Nazioni”. La Digos, informata della grave provocazione, è immediatamente intervenuta per rimuovere lo striscione”.

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