Antinori “vessatorio ed impositivo”: le motivazioni della condanna

I giudici della terza sezione della Corte d’Appello di Milano hanno depositato le motivazioni della sentenza di condanna a 7 anni e 10 mesi, arrivata lo scorso maggio, per Severino Antinori, il ginecologo della clinica Matris di Milano Bruna accusato di aver rubato gli ovuli a un’infermiera spagnola nell’aprile del 2016. Il comportamento di Antinori viene definito nella sentenza “vessatorio ed impositivo”, atto a creare una sudditanza psicologica verso i dipendenti. Tra questi anche la segretaria Bruna Balduzzi, co-imputata nel processo. Sia la Balduzzi che l’anestesista Antonino Marcianò hanno patteggiato in appello due anni.

“Ilfine ultimo perseguito dalla Balduzzi e da altri correi – si legge nelle motivazioni – era quello, nel contesto organizzato della clinica Matris e sotto l’egida di Antinori, di acquisire illecitamente gameti femminili per la realizzazione di Pma (procreazione mediamente assistita) di tipo eterologo”. La sudditanza traspare, secondo i giudici, “chiaramente dai contenuti delle telefonate intercettate”, nelle quali Antinori “usa spesso, anche con i propri dipendenti, toni di voce imperativi, che non ammettono discussioni o repliche, con sfruttamento, oltre misura, del proprio ruolo di datore di lavoro”.

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