Da L’Arena a Porta Romana, dove saranno i Giochi 2026 a Milano

L’assegnazione dei Giochi 2026 a Milano-Cortina consente all’Italia dello sport di pensare al futuro sapendo di poter contare su ingenti immissioni di denaro da parte del Comitato Olimpico Internazionale, che ieri ha consegnato nelle mani della delegazione tricolore l’organizzazione del grande evento.

Nel dossier presentato alcuni mesi fa ai membri del Cio è ben spiegato quali saranno gli impianti che ospiteranno le Olimpiadi nel territorio milanese. Due saranno le strutture dedicate all’hockey ghiaccio, entrambe non sono ancora in fase di costruzione. Una andrà creata da zero, “L’Arena” di Rogoredo, inizialmente battezzata “PalaItalia”. Qualche giorno fa è stato siglato un accordo per la progettazione della struttura, che dovrebbe costare circa 100 milioni di euro. La seconda è invece il PalaSharp, chiuso da diversi anni e per il quale è prevista una riqualificazione attraverso un bando in seguito alla messa in sicurezza avvenuta all’inizio dell’anno solare.

Sulla scia dell’esperienza dello scorso anno con i Mondiali, il pattinaggio di figura vivrà le gare olimpiche al Forum e lo stesso vale per lo short track.

Sempre a Milano saranno presenti uno dei Villaggi Olimpici, da costruire in uno degli scali ferroviari destinati a riqualificazione (in questo caso quello di Porta Romana) e il media center, che verrà ricavato all’interno degli spazi utilizzati per Expo Milano 2015, dove oggi sta sorgendo MIND.

E’ già stato deciso anche dove si terrà la cerimonia d’inaugurazione, allo stadio San Siro, ma sulla questione ci sarà forse da discutere. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha sottolineato ieri mattina in conferenza stampa la ferma intenzione di mantenere in funzione l’attuale struttura fino al 2026 e discutere solo dopo con Milan e Inter di un eventuale nuovo stadio. I club vorrebbero però stringere i tempi e avviare già dal prossimo anno la costruzione del nuovo San Siro. Impossibile pensare che possano esistere due strutture di questa grandezza una a fianco all’altra per diversi anni, se non durante il periodo di costruzione del futuro stadio. Andrà trovata una soluzione.

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