“Donna poltrona”, polemiche per l’opera di Pesce in Duomo

La “donna poltrona” di Gaetano Pesce esposta in Piazza Duomo è stata oggetto di polemiche in queste ultime ore in occasione della Design Week. L’opera è ispirata alla poltrona Up5&6 realizzata sempre da Pesce 50 anni fa. Trattasi di un corpo femminile infilzato da centinaia di frecce in rappresentazione della violenza sulle donne.

Qualcuno ci ha visto però un messaggio contrario. Tra queste la street artist Cristina Donati Meyer, che ha spruzzato della vernice a tempera lavabile rosso sangue e apposto alcuni biglietti con messaggi come “La donna è (un) mobile”, “Dalla donna oggetto alla donna poltrona”.

“Quella di Gaetano Pesce sarebbe un’installazione contro la violenza ai danni delle donne? Sembra più un’offesa e un affronto a tutte le donne, rappresentate come mobilio d’arredo. Gli animali, poi, non sono certo i responsabili dei femminicidi. L’uomo assassino che uccide e violenta, è assente, innocente! Possiamo dire che si tratta di una banale e didascalica conferma della visione maschilista e patriarcale dell’anziano artista. Ho voluto contestare e abbellire l’opera, con del sangue rosso intenso (in realtà innocua vernice a tempera lavabile), in mezzo alle gambe della “donna poltrona”, una sorta di mestruazioni per riportare alla realtà l’artista che concepisce la donna solo come oggetto di arredo”.

Impostazioni privacy